Il benessere termico è un valore talmente importante che è stato normato dal Ministero della Salute. Scopriamo cos’è e come ricrearlo in casa e negli ambienti lavorativi.
Il DPR 16 aprile 2013, n. 74, che fissa i criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva* nasce per la regolazione del benessere termico negli ambienti di lavoro. Può essere applicato però, anche nelle case degli italiani.
Ma prima di tutto, cos’è il benessere termico? Si tratta di un valore ottimale che interseca temperatura superficiale; temperatura radiante; percentuale di umidità e velocità di ricambio dell’aria. L’obiettivo di fissare un valore medio per questi elementi è quello di individuare il benessere termico ideale per tutti gli individui in ogni situazione, domestica e non.
Cos’è il benessere termico in poche parole
Potremmo definirlo il microclima ideale per regalare una sensazione di comfort a chi abita un ambiente chiuso (appunto una casa, oppure un luogo di lavoro). È stato dimostrato da ricerche scientifiche che quando si ha una situazione di benessere termico aumenta la concentrazione, si lavora meglio, si dorme più profondamente e in generale ci si sente più rilassati.
Ecco perché anche per il Ministero della Salute è così importante verificare che i luoghi di lavoro rispettino questi parametri. Sono stati stabiliti dei criteri nel 2015 che indicano la temperatura della climatizzazione invernale ad almeno 20°C e quello della climatizzazione estiva non inferiore a 26°C – entrambi con 2°C di tolleranza. L’attuale emergenza energetica ha reso più complessi questi calcoli per permettere che i lavoratori raggiungano il benessere termico in ufficio o in altri luoghi di lavoro senza spreco di risorse.
Il benessere termico in casa: come raggiungerlo
Oltre ai luoghi di lavoro, anche l’ambiente domestico ottiene vantaggi dal raggiungimento di una situazione di benessere termico. Questo perché, oltre a favorire la concentrazione, il comfort dato dalla giusta temperatura e dalla giusta percentuale di umidità favorisce anche il riposo e il benessere generale.
Quando si ha una situazione di benessere termico in casa? In generale, si può dire di avere un clima perfetto quando nessuno degli abitanti sente troppo caldo o troppo freddo, quando gli ambienti non sono sottoposti a sbalzi termici repentini e quando l’umidità ha una percentuale del 40-45%. Ecco alcune strategie per ottenere questo clima paradisiaco.
1. Non creare sbalzi termici troppo forti tra dentro e fuori
Una temperatura ideale rimane nel range citato dal Ministero della Salute ed è comunque non troppo fredda né troppo calda rispetto a quella all’esterno.
2. Scegli un climatizzatore con deumidificatore
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3. Il benessere termico passa dalla qualità dell’aria
Quando scegli l’impianto di climatizzazione giusto per la tua casa, pensa al benessere termico e non solo: scegli modelli con filtraggio delle sostanze allergiche e tossiche in modo che il ricircolo d’aria sia sempre pulito e salubre.
4. Non indirizzare il getto caldo o freddo su di te
Né su altri abitanti della casa, ovviamente. In questo senso sono utili i modelli di climatizzatore con alette orientabili, che convogliano l’aria fredda (o calda, quando usati come pompe di calore) verso l’alto evitando di colpirti in maniera diretta.
5. Crea una buona areazione in casa, ma senza sprechi
Apri la finestra e, se disponi di split o impianti di ventilazione, consenti l’areazione in maniera intelligente. In estate fai entrare aria là dove non batte il sole più cocente e in inverno evita di aprire le finestre quando i riscaldamenti sono in funzione. Avrai aria pura e benessere termico insieme.
6. Controlla e regola la temperatura di casa
Inoltre, per limitare gli sprechi in questo periodo di incertezza energetica e di impennata dei prezzi della materia prima gas naturale, è utile fare buon uso di termovalvole e termostati intelligenti capaci di darti una mano a gestire la temperatura di casa tua in modo preciso, stanza per stanza.
*Fonte: Ministero della Salute