Dopo gli aumenti record del costo delle bollette, molte famiglie italiane sono tornate ai metodi di riscaldamento classici come le stufe a legna o a pellet e i camini per affrontare l’inverno e risparmiare gas. Le regioni però sono intervenute con un divieto stufe a legna per limitare l’impatto ecologico che fa molto discutere.
La crisi energetica innescata dalla guerra in Ucraina ha portato a un’impennata mai vista delle bollette di luce e gas, mettendo in difficoltà migliaia di famiglie italiane che, di riflesso, si sono adattate alla situazione tornando ad accendere stufe e i camini a legna o a pellet per risparmiare gas in inverno, che però risultano essere molto inquinanti per l’ambiente. Chi ne è in possesso, infatti, potrebbe non poterne fare uso. Vediamo nello specifico in quali casi si applica questo divieto e perché.
Divieto stufe a legna e camini – chi è colpito
Questi divieti, spuntati con puntualità dopo l’aumento del prezzo del gas, ha suscitato indubbiamente molto scalpore e rumore. Alcune regioni italiane, Lombardia in testa, hanno posto il divieto di utilizzo delle stufe e dei caminetti a biomassa che emettono alti livelli di inquinamento atmosferico. Ma quali impianti sono coinvolti?
Prima di “scaldarsi troppo” e sentirsi presi di mira dal divieto, è bene sapere che la norma riguarda solo gli impianti con potenza del focolare fino a 10 kW. Quindi non si tratta di tutti i sistemi di riscaldamento a biomassa, bensì di quelli che non sono abbastanza efficienti e risultano comunque troppo inquinanti.
In che regioni si applica il divieto stufe e camini
Sono diverse le regioni italiano che hanno posto il divieto di utilizzo di sistemi di riscaldamento a biomassa come stufe e caminetti. Tra queste spicca senz’altro la Lombardia, per via della sua alta concentrazione di inquinanti nell’aria, che rende l’utilizzo di questi generatori di calore proibitivo. Qui le multe per i trasgressori sono le più severe: secondo l’articolo 27, comma 4 della Legge regionale n. 24/2006, le sanzioni partono da 500 euro e possono arrivare fino a 5.000 euro.
Le pesanti sanzioni regionali non si applicano se si utilizzano impianti di ultima generazione, ossia tutti qui generatori di calore con classe di prestazione emissiva inferiore a 4 stelle. Oltre alla Lombardia, altre regioni come Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto rientrano nel raggio della normativa anti-inquinamento. Vediamo nel dettaglio ogni regione.
Divieto stufe e camini in LOMBARDIA
La regione Lombardia ha in vigore questo divieto dall’inizio del 2020, che comprende:
- I generatori di calore alimentati a biomassa legnosa (stufe e caminetti) con emissioni superiori a quelle consentite non possono essere installati, a meno che non siano classificati almeno con 4 stelle;
- l’utilizzo di generatori di calore domestici obsoleti e non più efficienti, 0, 1 o 2 stelle;
- A partire dal 1° ottobre 2018, le stufe a pellet con potenza termica nominale inferiore a 35 kW dovranno utilizzare legna da ardere conforme ai requisiti di Classe A1 secondo la norma UNI EN ISO 17225-2. Il processo di certificazione deve essere completato da un organismo accreditato e, in caso di ispezione della stufa, l’utente deve presentare tutta la documentazione di supporto che testimonia la conformità dell’impianto.
L’eccezione della provincia di BRESCIA
Diversamente, nella provincia di Brescia, la Regione Lombardia ha approvato una delibera l’11 ottobre 2021 che esenta l’utilizzo di tutti gli impianti domestici a legna e a pellet sotto i 10 Kw di potenza fino al 15 ottobre 2024. L’esenzione si applica anche ai comuni al di sotto dei 300 metri di altitudine, ovvero in tutta la pianura, la Franciacorta e le zone del basso lago.
Divieto di utilizzo stufe e camini in VENETO
Anche qui i caminetti e le stufe a legna non possono essere utilizzati in inverno, secondo la delibera regionale n. 836/17. Gli articoli interessati da questo divieto sono:
- A partire da dicembre 2017, i generatori di calore con una classe di prestazione delle emissioni inferiore a 3 stelle non possono essere installati
- È vietato anche l’uso di generatori con una classe di prestazione delle emissioni inferiore a 2 stelle
- Fino al 31 dicembre 2019, possono essere utilizzati solo generatori con classe di prestazione delle emissioni pari o superiore a 4 stelle.
Divieto stufe e camini in PIEMONTE
Il divieto del Piemonte, invece, nato da una delibera regionale del 2018, riguarda:
- l’installazione di generatori di calore alimentati a biomassa legnosa con una potenza nominale inferiore a 35 kW e una classe di prestazione delle emissioni inferiore a 3 stelle, a partire dal 1° ottobre 2018;
- generatori di calore alimentati a biomassa legnosa con una potenza nominale inferiore a 35 kW e una classe di emissioni inferiore a 4 stelle, installati a partire dal 1° ottobre 2019;
- Dal 1° ottobre 2019 ad oggi, i generatori di calore alimentati a biomassa legnosa con una potenza nominale inferiore a 35 kW e una classe di prestazione emissiva inferiore a 3 stelle non possono essere utilizzati nei comuni delle zone facenti parte dell’area metropolitana di Torino, della pianura o della fascia collinare.
Divieto di utilizzo stufe e camini in EMILIA-ROMAGNA
In Emilia-Romagna ci sono politiche diverse in merito alla questione inquinamento, la principale delle quali è il divieto di utilizzare caminetti per il riscaldamento domestico negli edifici di classe 1 e 2 stelle. Nello specifico si fa riferimento a edifici civili che:
- Hanno un generatore di riscaldamento domestico alternativo;
- Si trovano al di sotto dei 300 metri di altitudine (esclusi quindi i comuni montani, indicati dalla LR 2/2004 “Legge sulla montagna”)
- Si trovano in comuni che sono oltre il livello di allarme per le polveri sottili.
Quali sistemi di riscaldamento usare per risparmiare gas in inverno?
Quindi abbiamo visto che il divieto di utilizzo stufe e camini non coinvolge tutti gli impianti, ma solo quelli più dannosi per l’ambiente in proporzione alla loro efficienza. Non tutto è perduto quindi: si possono utilizzare impianti termici a biomassa con efficienza pari o superiore ai 35kW oppure utilizzare sistemi di riscaldamento molto efficienti come quelli che ti illustriamo qui sotto.
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